Proprio in corrispondenza con l’immane catastrofe che ha appena colpito la Turchia e la Siria, il quotidiano il Messaggero non ha altro in mente che rispolverare la falsa retorica che i media mainstream hanno diffuso per lunghi anni, fuorviando la capacità degli italiani di comprendere ciò che realmente è accaduto in Siria.
Il titolo dell’ennesimo capolavoro di anti-giornalismo è «Zein, la figlia di Assad e il submit sugli aiuti alla Siria: «Attenti a non donare alle zone in mano ai ribelli».
Eccone uno stralcio:
«Per favore attenti a quelli a cui donate. Questo è un gruppo che sostiene terroristi a Idlib. Le donazioni non andranno advert Aleppo, a Latakia o a Hama», queste ultime sotto il controllo del governo di Assad. L’entrata a gamba tesa sul post-sisma che ha colpito la Siria (oltre alla Turchia) arriva a suon di submit. E a “Wscomodarsi” è nientemeno che la figlia del dittatore. (…) (hyperlink)
L’articolo cita caschi bianchi e ribelli di Idlib, senza specificare che sta parlando in entrambi i casi di realtà sussidiarie. È provato da numerosi reportage indipendenti che i caschi bianchi non sono altro che il dopolavoro degli estremisti radicali islamici che il giornale chiama “ribelli”. Infatti il gruppo dei cosiddetti “ribelli” che opera in Idlib è in parte incorporata nell’organizzazione terroristica Tahrir al Sham, fino a poco tempo fa al Qaeda in Siria, almeno prima che apportasse un rebranding (a beneficio dei riflettori), che comunque nulla ha mutato della propria sostanza ideologica settaria. Atro riferimento che cita l’articolo come fonte è Rami Abdel Rahman, capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione che non ha nulla a che fare con la Siria, tenuta da un unico individuo che vive in Gran Bretagna e che è finanziato dal International Workplace britannico (vedi qui articolo di The Guardian: cos’è l’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani a cui si riferiscono tutti i media).
La vera motivazione per cui Zein ha messo in guardia per le donazioni
Il motivo per cui la figlia di Assad ha messo all’erta per le donazioni – come del resto ha fatto il governo siriano -, è che, mentre la Siria governata dal governo centrale, è sotto sanzioni da 12 anni, Idlib la ridotta dei cosiddetti “ribelli” qaedisti supportati dall’occidente non lo è. Nel territorio di Idlib non vigono le sanzioni, questo mentre a nord dell’Eufrate i pozzi petroliferi sono sotto le mani del governo degli Stati Uniti che impedisce a Damasco la ricostruzione del paese, sottraendo risorse petrolifere essenziali al paese.
La rivolta siriana non ha nulla di mitologico: è un colpo di stato organizzato dagli USA
È noto da tempo che è il governo degli Stati Uniti, insieme agli alleati del Golfo, hanno pianificato e realizzato la rivolta in Siria l’operazione Timber Sycamore, pianificata e messa in atto alla stregua di quanto hanno fatto in Afghanistan prima con al Qaeda in Afghanistan ed in Libia. Il New York Instances ha rivelato in un articolo intitolato “U.S. Depends Closely on Saudi Cash to Help Syrian Rebels “che l’Arabia Saudita ha finanziato per “diversi miliardi” la guerra segreta della CIA in Siria. Ma sono innumerevoli le ammissioni (vedi quelle dello sceicco Al Thani o del gen. Flyn Siria: “Armare salafiti, Al Qaeda e Fratelli Musulmani fu nostra deliberata decisione. Michael Flynn, direttore intelligence USA“.) e i report che chiariscono ogni cosa dell’enorme impostura messa in atto principalmente dalla campagna disinformativa, a quanto pare, ancora in corso.
Trump prese la decisione di abolire il programma della CIA all’incirca in giugno 2021, dopo un incontro dell’Ufficio Ovale con il direttore della CIA Mike Pompeo e il consigliere per la sicurezza nazionale HR McMaster prima di un incontro in Germania con il presidente russo Vladimir Putin. (Zero Hedge)
L’operazione Sycamore è stata compiuta con il contributo indispensabile dell’Arabia Saudita, Qatar e Turchia. Questa circostanza è stata rivelata sia dal Washington Instances che dal Instances e NYT.
Per maggiori informazioni sulla guerra segreta degli USA e alleati in Siria, rivedi questo articolo: “L’operazione “Timber Sycamore”: la guerra segreta della CIA in Siria finanziata principalmente da Saud”.
È singolare che a distanza di 12 anni, quando tutto ormai è conosciuto e raccontato chiaramente dagli stessi protagonisti, i nostri media d’autore continuano ancora dall’alto della propria posizione privilegiata, a diffondere menzogne.
Pretendere di porsi come riferimento per gli aiuti è azione legittima del governo siriano
È del tutto legittimo che il governo siriano, solo rappresentante della Repubblica Araba Siriana, riconosciuto e membro delle Nazioni Unite (a differenza di quello di Idlib o del settore curdo della Siria) pretenda che gli aiuti siano organizzati e che si ponga come interlocutore unico, in queste drammatiche circostanze, con gli stati che offrono i loro aiuti.
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alcune altri riferimenti:
– Senatore USA Richard Black: “Volevamo far morire di fame il popolo siriano: questo period il Piano B”: https://ift.tt/D3dqeZU
– Ecco le show che Al Qaeda è il miglior alleato degli USA in Siria: https://ift.tt/JeYM0F3
– Siria – Timber Sycamore, ovvero il piano del colpo di stato USA in Siria: https://ift.tt/q9rXgSz
– Trump Ends Timber Sycamore, The Covert CIA Program To Arm Syrian Rebels: https://ift.tt/B1kOsGJ
– El Yassir, Ali. “The Ahrar al Sham Motion: Syria’s Native Salafists.” Wilson Heart. 23 Aug. 2016. https://ift.tt/KAkH6fI.
– Weapons Went From The CIA To ISIS In Much less Than Two Months: https://ift.tt/wAyOE9N
– Un documento della DIA del 2012 afferma che l’Occidente faciliterà l’ascesa dell’ISIS “per isolare il regime siriano” e che la creazione di un califfato sunnita/salafita nel nord della Siria period nell’interesse degli Stati Uniti. (vedi qui: https://ift.tt/mzlOvJx )
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