La Nazionale di calcio campione d’Europa è l’Italia dei
talenti, da Spinazzola a Chiesa, al tiro a giro di Insigne: qualità individuale
e gioco di squadra in un mix quasi perfetto. Ma si è sempre in cerca di nuovi
talenti e fra i giovani promettenti c’è anche un giovanissimo ragazzo siciliano
classe 2002, Thomas Prestianni.
“Ha deciso a 4 anni di voler giocare a calcio, e ho subito
capito che il suo caratterino lo può portare lontano. Lui ha la testa da
campione”, racconta il papà. Le sue prime esperienze alla Scuola Calcio
Sicilia, dove ha giocato fino a 14 anni, quando ha affrontato il primo provino
a Vinovo, adocchiato dalle giovanili della Juventus. Una sfortunata allergia lo
ha poi tenuto lontano dalla blasonata società calcistica ed ha così militato
subito nel Palermo Under 15 (poi 16 e 17) mentre proseguiva gli studi al liceo
scientifico.
Con il fallimento del club di Palermo si è subito fatto
avanti il Cosenza, dove è diventato capitano della Primavera.
“È una tradizione che si tramanda da nonno in nipote - spiega
ancora il papà- eppure Thomas sembra di un’altra stoffa rispetto a noi più
anziani. Ha sempre avuto questa passione del pallone, l’unico gioco a cui
giocava anche da bambino. Ma è sempre molto umile: noi viviamo in un paese di
9mila abitanti e quando lui giocava anche nelle partite di calcetto ovviamente
ha sempre fatto la differenza. Eppure non ha mai detto a nessuno dei suoi
provini con la Juve o del suo percorso nel mondo del calcio. So che ha grandi
qualità: nel calcio è ligio al dovere, educato, tanto da ricevere sempre
complimenti. È per questo che proprio non mi spiegavo quando a scuola gli
insegnanti lo rimproveravano. Poi lui una spiegazione me l’ha data. ‘Papà, il
calcio mi piace davvero’, mi ha detto. E così ho capito qual è la sua strada”.
Piccoli campioni crescono: c’è sempre bisogno di forze
fresche e di nuovi talenti nello sport.