L'Associazione Albergatori di Riccione, decide le sorti dell'economia futura nella città.

Iniziamo con un quesito : Dove sono finiti 5 milioni delle tasse di soggiorno? 
Dovrebbero gestirli coloro che sono i reali amministratori della città e cioè gli albergatori.


Per molti, anzi si potrebbe dire per la maggioranza della popolazione locale, l'Associazione Albergatori è un qualcosa di astratto, probabilmente ritenuta organizzazione dedicata ai soli albergatori e che poco deve interessare la collettività, ma questo è un errore grossolano e addirittura pericoloso.

Partiamo da un particolare che sfugge ai più ma che dovrebbe far riflettere : Come mai ad ogni cambio di poltrone (elezioni) dell'associazione in questione, i partiti politici si affannano per ottenere la poltrona di presidente? Semplice, l'Associazione Albergatori di Riccione è l'associazione che può decidere le sorti e infine del resto le decide, dell'economia generale e quindi e del futuro della città.

Gli albergatori sono coloro che preparano i piani programmatici da presentare all'amministrazione comunale per la promozione del territorio (e lasciatecelo dire, in tema organizzativo, Riccione con le sue istituzioni spesso impreparate o incapaci non ha mai saputo negli ultimi 30 anni, predisporre in autonomia piani a lungo termine che potessero rendere la città di nuovo competitiva sul panorama mondiale).  Gli albergatori danno lavoro a migliaia di cittadini locali. Gli albergatori portano turismo nel territorio, quel turismo che poi veicola denaro in negozi di qualsiasi tipologia, ristoranti, stabilimenti balneari.

L'Associazione Albergatori può essere davvero il "potere" utile al cittadino per dare lo sprint necessario al cambio radicale della promozione e del futuro economico di Riccione. Ergo : L'associazione ha più potere dell'amministrazione comunale. Ecco perché per il sindaco occorre piazzare li propri uomini. 

Pertanto, con un rapido conto elementare, le scelte degli albergatori, creano l'indotto economico della città. Se gli albergatori funzionano e soprattutto sono supportati dall'amministrazione, ciò determina utilità economica per l'intera collettività. Basterebbe pensare al paradosso di uno "sciopero" degli albergatori che decidono di tenere tutti gli hotel chiusi un anno : Negozi deserti, stabilimenti balneari senza clienti, ristoranti privi di prenotazioni (assente così anche il cliente cittadino locale che essendo rimasto senza lavoro non potrà permettersi di fare shopping o di cenare fuori). Sarebbe il FALLIMENTO della città.

Ecco perché i partiti voglio accaparrarsi la poltrona di presidenza, che significa per altro avere la maggioranza decisionale del consiglio direttivo, dal momento che il presidente dell'Associazione non viene eletto a maggioranza democratica degli albergatori, ma dalla cerchia di super eletti al Consiglio Direttivo. Questa poltrona è ambita in quanto, se il partito di maggioranza al governo si aggiudica la poltrona per uno dei propri adepti, ciò significa avere meno grane da parte di soggetti compiacenti e ben gestibili. Stesso discorso per l'opposizione che potendo contare sulla presidenza dell'associazione albergatori, si aggiudica una buona leva sulle decisioni future del governo territoriale.

Purtroppo pertanto, fin quando ci saranno partiti a "governare" le associazioni che dovrebbero fare gli interessi della collettività se libere da influenze politiche, allora questi interessi non saranno mai ben rappresentati.

L'esempio è semplice. Ipotizziamo che l'Associazione Albergatori predisponga un progetto di promozione per il quale si includano una serie di iniziative di intrattenimento sul territorio che si quantificano in un costo di €500mila all'anno, con la partecipazione a fiere turistiche di mezzo mondo per altri €200mila euro e questo per un totale di €700mila. Ora, l'associazione dovrebbe andare ad avanzare la richiesta all'Amministrazione Comunale, che per altro ogni anno incassa importanti cifre dagli albergatori stessi per le tasse di soggiorno imposte per legge. Queste tasse di soggiorno dovrebbero essere investite tutte e interamente per la promozione del territorio e quindi proprio per i progetti che anche l'Associazione Albergatori potrebbe presentare. Con oltre €5milioni in cassa ogni anno, se questi venissero investiti dove l'amministrazione dovrebbe effettivamente investire (sostegno turistico) l'amministrazione non potrebbe spenderli in tante altre situazioni dove il turismo non centra nulla.
Non troppo di rado nelle amministrazioni di quasi tutta Italia, queste somme infatti vengono spese per tutt'altro e vengono investite per altro per progetti o eventi che l'associazione albergatori non alimenterebbe mai potendo contare eventualmente come già è capitato troppo spesso, di eventi gratuiti (rifiutati dagli assessori competenti a favore di eventi costosi con pari impatto mediatico e di presenze). Ma se l'amministrazione sa di poter contare su un consiglio direttivo di una associazione praticamente partiticizzata, sicuramente non avrà noie e quel progetto sarà realizzato proprio su misura così come lo avrebbe scritto il sindaco stesso. Un conflitto d'interessi enorme. Un presidente di una associazione, messo li da un partito che è lo stesso partito con il quale quel presidente dovrebbe incontrarsi / scontrarsi. Questo non fa gli interessi non solo degli albergatori quindi ma di un intera città.

Insomma, la miglior scelta in questi casi è optare per nomi che non fanno parte della politica e che possono rappresentare al meglio TUTTI gli albergatori, di qualsiasi fazione e di qualsiasi ideologia politica. Così da diventare realmente rappresentanti di una categoria, che ricordiamo, se funziona, crea il successo di Riccione, concedendo benessere a tutti gli imprenditori e quindi a tutti i cittadini.

A Riccione attualmente ci sono due cordate che si sono esposte come candidate. A sorpresa una delle due cordate è priva di appartenenze politiche e questo per la prima volta, lascia presagire che ci potrebbe essere uno spiraglio di luce per gli albergatori e per l'intera città che forse quest'anno può aspirare al cambiamento. Una cordata che può dar vita ad un consiglio direttivo per l'associazione che potrà presentare progetti e alzare la voce ogni volta che vorrà senza il timore di ledere interessi di partito o senza il problema di dover preservare la propria poltrona. Si esatto, perché il presidente è eletto dal CDA e se il CDA è politicizzato, se decide (su indicazione del partito che gestisce i candidati) di non supportare il presidente, il CDA cade e il presidente perde la poltrona.
Cosa che in un CDA libero da pressioni, non può accadere. 

Un punto di riflessione anche sul modus operandi con il quale le due "fazioni" hanno reso noti i nomi "eleggibili". La cordata più politicizzata se non addirittura partitica, ha inviato un comunicato scampa includendo nomi che poi si sono rivelati componenti della cordata opposta quindi senza una reale sottoscrizione e senza inviare un programma concreto firmato dai candidati.
Mentre la cordata slegata dalla politica, ha reso noti i nomi che non solo ci hanno messo la faccia, ma hanno anche inserito nel sito ufficiale creato appositamente per questa iniziativa, un programma firmato a mano propria da tutti i candidati. 

Le due cordate che possono essere elette e votate dagli appartenenti all'Associazione Albergatori sono : 

Cordata 1 :
Giaco Burioni, Giorgio Fortunato, Gabriele Leardini, Silvano Turci, Laura Amedei, Erika Bossoli, Rita Leardini, Stefano Amati, Stefano Bertozzi, Andrea Falzaresi.
Volutamente con nessun tesserato politico, nessuna presenza nello scenario politico passato.
Il programma è scaricabile da qui : https://www.elezioniaiariccione.it/

Cordata 2 (da articolo uscito sulla stampa, seppure risulti che alcuni citati abbiano a seguito dichiarato di non essere d'accordo, schierandosi con la cordata opposta):
Coordinata come tutti sanno, dal duo "Ciavatta-Montanari" non certo estranei alla politica : Claudio Montanari ex assessore Giunta Tosi, Daniele Tommasini (coordinatore 5 Stelle ed ex coordinatore elezioni della Sindaca Angelini), Giorgia Berlini (candidata per lista civica 2030), Andrea Ciavatta, Saskia Baldoni, Lina Palladino, Antonella Semprini, Andrea Bargellini, Giorgia Berlini, Daniele Tommasini, Gabriele Leardini (che nella realtà è candidato ufficialmente per la cordata non opposta).
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