Riccione? Per me è NO! L'amministrazione comunale dell'ex perla verde, bocciata.


Lettera aperta dell'Ambasciatore Devis Paganelli

"Stavamo meglio quando stavamo peggio". Una delle frasi che sempre più spesso si sente tra la gente di Riccione. Non solo dai cittadini del territorio ma anche dai turisti. Voglio precisare che personalmente non voto da anni, non sostengo ne ho tessere di alcun partito. Ho simpatie? Certo che si, ma dopo aver collaborato per alcuni politici sia direttamente in parlamento per alte cariche, sia al senato, ho imparato a stare alla larga dalla politica (mi ritrovai addirittura ad aver firmato per sostenere un candidato in parlamento senza aver ne mai preso parte a riunioni ne ad alcuna iniziativa di quello che poi è diventato un parlamentare della Repubblica per intenderci). 

Avviso il lettore che questo mio editoriale si, sarà polemico. Non può che esserlo e ti dico perché.
Riccione era una delle mete turistiche assolutamente più ambite durante la stagione estiva, con turisti provenienti da tutto il mondo. Era una delle città punto di riferimento per mode, tendenze e idee. Gli amministratori di tante altre realtà sparse per il globo, prendevano Riccione come esempio quando oggi Riccione è diventata, dobbiamo ammetterlo con il nodo alla gola,  una meta di serie "b" purtroppo.
La causa? Per molti il motivo è da ricercare nella cattiva amministrazione e nelle scelte folli di chi ha tendenzialmente pensato a Riccione, ex città del divertimento e dell'intrattenimento, come location da rendere ideale solo per le famiglie. Risultato? Riccione è diventata come Cervia, desolata d'inverno e territorio di seconda scelta per chi non si può permettere destinazioni migliori d'estate. Solo le fiere portano  ma solo sporadicamente e per troppi pochi giorni, un lume di lavoro (e sottolineo che l'organizzazione della Fiera di Rimini è di altissimo livello per fortuna).
Ebbene si, Riccione, è bellissima, ha potenziali altissimi, dovrebbe essere la scelta di serie A, la prima scelta, voluta dal turista come ambizione e come metà indiscussa per il proprio relax e divertimento. Ma l'amministrazione dimostra totale incapacità in diversi ambiti a partire dalla leadership assolutamente priva di coraggio. 
L'attuale Sindaca, per altro vittima di quella che pure io definisco una grande ingiustizia come quella del commissariamento da poco vissuto e che si è risolto nel migliore dei modi, non è in grado a mio modesto (e ripeto discutibilissimi parere che però trova riscontro nei fatti) di aggregare le varie associazioni, lasciate sempre più autonome e o meglio "necessariamente" libere di organizzare in maniera rassegnata le proprie iniziative. 

L'assessorato al turismo è stato assegnato da poco ma con evidenza solo per sbagliata strategia, ad un giovane e apparentemente apprezzabile ragazzo che però sembra sempre più un "palo" (in altri ambiti meglio denominato "testa di legno") forse per rispondere alle pressioni dell'opinione pubblica che da troppo attendeva questo incarico. 
Ma poi nella realtà si legge sulla stampa di questi giorni, che a decidere effettivamente sui progetti destinati alla promozione del turismo potrebbero essere purtroppo, nomi che non hanno dimostrato di ottenere (insieme) alcun risultato apprezzabile negli ultimi vent'anni in nessun ambito, salvo forse Gnoli che nel proprio mestiere ha da insegnare a molti,

Ci vorrebbe "meritocrazia" per gestire la "cosa pubblica" , anzi, soprattutto nella "cosa pubblica" e non basta cercare dei nomi da spendere. Vedo riportati come potenziali volti anchorman, quelli di Claudio Cecchetto, Luciano Tirincanti e infine quello di Alberto Gnoli. Tutte brave persone sia chiaro (su alcune potrei sollevare riserve private ma non è il momento di entrare nel merito), ma non mi pare che sia un trio amalgamabile. Tranne che per Gnoli ribadisco, gli altri non hanno certo un curriculum che riporti chissà quali successi negli ultimi anni, tali da giustificare l'opportunità di concedere a questi il timone della città.
Si, perché il timone di una città come Riccione è quello del Turismo. La vita futura dell'intera popolazione, sempre più gravata dalle scelte sbagliate di questa e sottolineo anche delle precedenti amministrazioni, è determinata e determinabile da chi gestirà la promozione turistica e gli eventi della città. L'intera economia vive grazie a quanto ruota intorno alle strutture ricettive e al diretto indotto conseguente a chi viene ospite a Riccione, forse qualcuno se lo dimentica. 
Eppure, ecco, ancora una volta spuntare quei nomi che da una parte si fanno uscire dalla porta, per poi farli rientrare dalla finestra (che brutta strategia che denota mancanza di strategia) e aimè, non ci sarà nulla da fare per imprenditori e cittadini, perché anche questa volta ormai gli eletti di chi ora decide, sono aggrappati alla poltrona e difficilmente anche chi potrebbe farli "cadere" con una mancata maggioranza, si metterà di traverso con il rischio di perdere il proprio piccolo orticello.

Cos'ha fatto Tirincanti oltre ad aver portato Radio Deejay a Riccione o aver contribuito all'avvio di Aquafan in un altra epoca?
Quali successi imprenditoriali ha ottenuto negli ultimi 10 anni Claudio Cecchetto? Cos'hanno ottenuto queste lodevoli persone tanto da giustificare l'opportunità di concedere a loro l'onere o onore di gestire il futuro dei riccionesi?

Perché si leggono i nomi di questi personaggi, messi al fianco di quello di Gnoli? 
Per quanto Antonio abbia competenze in ambito di marketing alberghiero e anzi, ripeto fino alla noia, ritengo che potrebbe davvero fare dei campus formativi a favore di tutti gli albergatori in generale, mi permetto di sollevare riserve sulla competenza in ambito eventistico e artistico. E allora per sopperire in questa sua impreparazione, potrei capire se al fianco di Gnoli figurassero nomi innovativi con storie di successo, ma quelli di Cecchetto e Tirincanti appaiono essere solo nomi inseriti li per far star buone le coalizioni e le opposizioni. E allora di nuovo manca il coraggio e si rifanno gli stessi errori di sempre.
Chi ce lo vede un Gnoli, capace, metodico, pragmatico al fianco di Claudio e Luciano, questi ultimi con mentalità a mio parere anni indietro anni luce e senza un successo maturato da chissà quanti anni?
Mi spiace, fare gruppo di lavoro solo per preservare la maggioranza e il mandato elettorale appiccicati alla poltrona non aiuta la città ne il futuro di Riccione. 

Non si può pensare all'incarico di un individuo per i successi ottenuti trent'anni fa come per esempio parlando di Claudio Cecchetto che io stesso ritengo un maestro. Oggi non è attuale. E' obsoleto, fuori target, senza visione. La stessa dimostrazione di voler fare il sindaco (prima a Misano che era nel suo cuore, per poi provarci con Riccione che anche qui era nel suo cuore) dopo tutto quello che ha fatto, rimanendo senza un artista legato a lui, senza nessuna delle sue iniziative che sia rimasta sua e infine senza un progetto dell'ultimo decennio che abbia portato a reali concreti risultati lascia intuire il pericolo di affidargli anche una biciletta in prestito. Del resto mediaticamente oggi Cecchetto non tira più, anche lo speciale a lui dedicato Rai è stato battuto addirittura da "Chi l'ha visto" su Rai3 (si esatto il reportage che parlava di lui è stato battuto proprio da un programma su Rai3 come Chi l'ha visto  https://www.corriere.it/spettacoli/23_dicembre_21/cecchetto-ascolti-rai1-non-premiano-ritratto-un-deejay-c72483ac-a012-11ee-b1cc-35e5cecb801b.shtml). Oltre questo infine ricordo, sono solo circa 1400 i cittadini che l'hanno votato a Riccione durante le ultime elezioni, ciò significa che 28000 persone non sono sicuramente contente di vedere anche solo avvicinarsi al timone del turismo (che forse è più importante del mandato di stesso Sindaco per una città come Riccione), colui che la città non ha voluto alla poltrona. Sarebbe uno sgarro non da poco al voto democratico di chi ha votato.

E' come se dovessimo pensare di assumere a dirigere la cosa pubblica Calisto Tanzi per le sue doti manageriali. In effetti riuscì a portare un piccolo caseificio a diventare la Parmalat con fatturati da 100 miliardi di lire l'anno in pochi anni nel 1961. Un genio no?
Ma dobbiamo fare i conti con quello che ha fatto dopo, che nel caso di Tanzi (e nulla ha a che fare l'esempio con i nomi che ho citato sia chiaro) ricordo, ha dato esiti davvero disastrosi : venne incriminato e condannato per aggiotaggio, bancarotta fraudolenta e quant'altro.
Non commettiamo l'errore di limitarci a valutare qualche lungimirante successo del passato per ingaggiare chi deve gestire il futuro di una città ai tempi d'oggi dove ricordo, esiste l'intelligenza artificiale e non si balla più "boys boys boys" di Sabrina Salerno, ne si fa serata al "Walky Cup" di Aquafan. Sono cose che fanno parte di un altra epoca.

Da imprenditore che sono nel settore dello spettacolo e dell'intrattenimento questo modo di pensare, nel voler coinvolgere persone che hanno ottenuto successi nella storia che ripeto è solo storia, avviene spesso anche nel mondo della discoteca. Ricordo come, parlando con imprenditori come i gestori della Baia Imperiale, che hanno gestito gli anni d'oro della dance anni '90, ancora oggi in un momento di vacche grasse come ora in gran parte a mio parere causati dalle amministrazioni degli ultimi anni, ancora oggi, quando proponi nuovi progetti chiedendo il giusto gettone, ti senti rispondere "ma noi negli anni '90 incassavamo un 350 milioni di lire in una sera, se vogliono venire qui gli artisti devono pagarci loro".
E con questa che io ritengo solo superbia, oggi questi imprenditori sono a capo di locali obsoleti, spesso con serate fallimentari e con gestioni con conti economici difficili da gestire. Non viaggiano, non si informano, sono senza visione. Sono diventati da imprenditori fortunato a persone senza futuro e prive di appeal sotto tutti i sensi (sempre a mio parere). 

Io mi ritengo il signor nessuno e con questo mio editoriale non faccio altro che esprimere la mia opinione, ammettendo che potrà essere discutibile, criticabile, per alcuni impopolare, per altri sbagliata nei modi, ma è pur sempre il mio pensiero di persona che ama Riccione perché ce l'ha davvero nel cuore. Mi permetto di esprimere dissenso in merito al "modus operandi" e al tipo di scelte che vengono fatte da tanti anni per sostenere il turismo a Riccione e non posso che dare un parere del tutto negativo senza eccezione alcuna. La fortuna dei riccionesi, lasciatemelo dire è quella di avere delle brave persone motivate e piene di iniziativa a capo delle associazioni territoriali come quelle e non solo di Viale Ceccarini, Viale Dante, Alba e quant'altro che, senza troppo sostegno dell'amministrazione (anzi spesso senza alcun tipo di sostegno in merito) si trovano abbandonati a cercar di far qualcosa con proprie energie, in totale controtendenza rispetto alla logica sull'utilizzo delle tasse di soggiorno incassate invece in maniera metodica e a mio parere illegittima da parte del Comune (illegittima perché la utilizzano in gran parte per quelle che ritengo stupidaggini).

Potrei citare almeno mille esempi di cattiva attuale gestione, ma ne porto solo alcuni, partendo da Radio Deejay. Una scelta davvero vincente in passato, diventata obsoleta e troppo costosa. Il target della radio (non in assoluto, intendo proprio Radio Deejay) è ormai sorpassata. All'epoca dei primi accordi era la Radio n.1 e il target era molto giovane, rivolto esattamente al tipo di turista che Riccione voleva e cioè il giovane e giovanissimo. Tant'è che la riviera romagnola, in particolare Rimini e Riccione vantavano un numero di discoteche impressionante. Aperte d'estate con milioni di presenze e ricordo, aperte anche d'inverno con tutte le serate coperte. Chi era aperto con la serata del lunedì, chi con quella del martedì, chi con quella del mercoledì, per arrivare continuando a tutti i giorni e concludendo con venerdì e sabato tutte aperte. Perchè? Perché c'era denaro, c'era turismo anche d'inverno, c'era la volontà di sostenere un turismo che potesse far vivere la capitale del divertimento tutto l'anno. Non serviva nemmeno fare pubblicità per quanto Riccione fosse meta ambita, bastava aprire a Pasqua per chiudere a fine settembre (mio nonno diceva "basta aprire le serrande e la gente arriva"). 
Oggi sono rimaste alcune discoteche che non fanno più la differenza tranne qualche eccellenza gestita da veri signori imprenditori, capaci e in alcuni casi addirittura visionari.  D'inverno le poche discoteche sono tutte chiuse se non per l'apertura del sabato e in alcuni casi del venerdì.  
Radio Deejay quindi, con la storica "Pagellina" dell'epoca non sono solo vecchi ricordi, ma appartengono addirittura alla preistoria. 

Un gruppo sicuramente molto più attuale e idoneo al tipo di target utile a Riccione sarebbe il Gruppo di Radio Mediaset che spazia tutti i target, dal giovanissimo all'anziano, dall'imprenditore alla casalinga. Il primo gruppo radiofonico italiano : Radio 105, R101, Virgin Radio, Radio Monte Carlo e Radio Subasio. Un gruppo che da me, che contattati ai vertici, proprio per l'appeal che oggi ha Riccione mediaticamente (zero assoluto) ha risposto di non essere interessato per ora ad alcuna iniziativa con Riccione.

Qualcuno si dovrà chiedere come mai? E come fare a riemergere portando attualità, innovazione, nuova linfa alla città? Con Cecchetto? classe 1952 (non proprio attualissimo per questo incarico), voluto e votato da soli 1475 riccionesi durante le ultime elezioni? 
Con Luciano Tirincanti, classe 1949 (altro giovanissimo)?

Altro argomento utile a chiarire quanto le amministrazioni siano lontane alla visione dell'impresa nel territorio è quello degli eventi importanti organizzati sul territorio da importanti imprenditori privati. Chi organizza veri festival come quelli del Beach Arena (parlando del territorio riminese ma per capirci è importante citarlo), lo fa con la totale iniziativa imprenditoriale propria con tutti i rischi connessi, spesso senza un vero supporto logistico dalla politica locale. Le amministrazioni spesso, e l'ho appurato personalmente, non contribuiscono in quasi nulla, ne con supporti economici ne con supporti organizzativi e anzi, di sovente da una parte appare che mediaticamente facciano passare questi eventi pagati da imprenditori come eventi organizzati dall'amministrazione, ma dall'altra non mettono un centesimo sulla bilancia. Eppure questi imprenditori generano una quantità di presenze tali che dovrebbero essere non solo supportati ma lusingati.

Manca un vero progetto programmatico e strategico a medio-lungo periodo e anzi, spesso come si dimostra mancano i progetti anche a breve periodo. I programmi di natale a Riccione si conoscono quando va bene a dicembre, quelli estivi a volte arrivano quando la stagione è iniziata. Questo non serve a nulla. I tour operator, le grandi organizzazioni, i veri imprenditori e le multinazionali si muovono con uno, due o tre anni d'anticipo nell'organizzazione dei flussi turistici e a Riccione l'amministrazione ancora ragiona in termini di giorni (nemmeno settimane o mesi). Lasciamo perdere poi l'ufficio stampa, quello è davvero inesistente, quando dovrebbe essere una delle principali capitoli di spesa per la città a livello pubblicitario e mediatico.

Veniamo ai programmi natalizi : I programmi natalizi di una città con una quantità di strutture ricettive come quella di Riccione, non può permettersi si fare il mercatino natalizio, le luminarie e il programma delle iniziative come farebbe il comune di 3000 abitanti con 2 hotel e 1 ristorante. Fa ridere l'idea di un amministrazione che risponde : noi pensiamo ai nostri cittadini con l'allestimento di ciò che può apparire gradevole ai nostri compaesani.
Questo perché i cittadini andando avanti così, non avranno nemmeno più le lacrime per piangere.  Invito gli amministratori ad andare a visionare in veste di osservatori cosa fanno le metropoli come Milano o Roma. Non è sbagliato prendere riferimenti importanti come le metropoli perché il flusso turistico di Riccione permette un ambizione più ampia. Ciò che incassa l'amministrazione di Riccione con le tasse di soggiorno, ad oggi, non giustifica assolutamente le scelte che la stessa amministrazione ha fatto per investire quel denaro. I conti non tornano affatto sotto il profilo della redemption e le previsioni non fanno dormire sonni tranquilli.

La mancanza di attenzione è palpabile così come la totale impreparazione in materia di gestione business plan da parte di chi deve fare le scelte a favore del cittadino. In molti non sanno (per fare l'ennesimo esempio tra i mille che potrei fare), che Riccione ha perso un contest che si chiamava Riccione Moda Italia. Un fiore all'occhiello a livello mondiale. Un format ideato da un riccionese in collaborazione con CNA, che portava giovani stilisti emergenti a confrontarsi proprio in questa città, con la presenza di personaggi celebri come Vivienne Westwood, Moschino, Ferretti  e tanti altri, tutti animati dalla comune passione per la moda made in Italy. Coinvolti in questo ambizioso ma riuscitissimo progetto andato avanti per tanti anni, federazioni, associazioni, istituti di formazione di tutta Europa, televisioni, giornalisti. 

Risultato? Evento che per evitare di sostenere con qualche euro, così da destinare gli stessi euro ad eventi molto ma molto discutibili e inutili (ma evidentemente e forse molto più convenienti per chi è indispensabile accontentare) non è stato riconfermato. Oggi quell'evento si chiama Ricerca Moda Innovazione alla 32a edizione costola consolidata di Altaroma (il secondo evento moda in Italia dopo la Milano Fashion Week) con la medaglia d'Argento riconosciuta dalla Presidenza della Repubblica. Un evento perso a Riccione, diventato un eccellenza di caratura mondiale altrove. Cosa degna di grande vergogna e umiliazione per la città. Come si suol dir "nemo propheta in patria".

Questo è stato in parte un grande errore di quello che all'epoca era l'assessore al turismo Simone Gobbi, attuale presidente del Consiglio Comunale.
Sarò forse impopolare con quanto sto per dire, ma Simone è molto maturato e oggi, avendo io seguito tutte le cose che ha fatto, molte delle quali personalmente non condivido, ritengo abbia le capacità organizzative e la visione sicuramente al di sopra dei nomi "nonni" che ho visto citati come potenziali spalle da mettere al fianco di Gnoli. Probabilmente la figura di Gobbi però non ha convenienze politiche e per quanto potrebbe fare oggi la differenza, viene "conservato" come si fa con la marmellata, in una credenza e possibilmente al buio.

Un altro esempio che può far intendere le capacità dell'attuale amministrazione : Ho proposto  personalmente a Riccione degli eventi GRATUITI che in altre città mi vengono pagati anche profumatamente. Questo per amore nei confronti di Riccione che lo ammetto, amo alla follia così come amo alla follia, lo dico nuovamente, i riccionesi. Questa concessione, non mi avrebbe concesso ne utilità economica ne vantaggi personali. Portare questi eventi nel programma di Riccione, avendo proposto il tutto gratuitamente, avrebbe comportato anzi, molte energie da spendere per la mia organizzazione, ma so che avrei fatto qualcosa di buono per la città e per l'indotto economico. Sarei riuscito a supportarmi comunque con sponsor miei senza problemi. 
Eventi che apportano decine di migliaia di presenze (ogni singolo evento può incidere con un indotto economico per la città dai 250mila ai 300mila euro), che ho proposto a Riccione a ZERO euro. Un evento che costa ZERO e che può portare un quarto di milione di euro alla città, vale meno di quale evento che invece viene PAGATO dall'amministrazione e porta forse nulla?

I miei, sono eventi televisivi, con il coinvolgimento di persone provenienti da tutta Italia e con la presenza di personalità dello spettacolo e della tv. La sindaca che ha ricevuto il tutto, sollecitata anche da me sul numero personale su whatsapp nemmeno mi ha risposto (dopo aver letto diversi messaggi).
Prima del commissariamento, il presidente del Consiglio Comunale Simone Gobbi, si è mosso personalmente per cercare di aggiudicarsi gli eventi che ho proposto, essendosi accorto dell''esclusiva eccezionalità a costo zero di queste iniziative ma, poi, eletto il nuovo assessore, tutto svanito nel nulla.
Inviato di nuovo tutte le proposte all'assessore che dopo una laconica risposta "se interessato La contatterò" ha lasciato perdere le proprie tracce. Pur sollecitato anche personalmente, previa conferma di lettura del sollecito, nessuna risposta. 

Poi però magari vediamo spendere (a mio parere buttandoli dalla finestra) soldi per eventi che concedono un decimo all'economia locale, rispetto a quegli eventi che potevano essere gratuiti. Una follia estrema, però portata avanti con i soldi della collettività. Mi chiedo, perché? 
Le malelingue direbbero che ci sono oscuri segreti che dilagano tra gli amministratori, come ipotetici cashback che alcuni organizzatori riconoscono a questo o quel personaggio (chi unge le persone giuste ottiene incarichi e contratti diranno i malpensanti). Altri direbbero che i soldi si danno solo agli amici di partito (quelli che magari hanno sostenuto le campagne elettorali). Le peggiori menti, quelle più polemiche diranno che è tutto un "magna magna".
Forse è tutto questo oppure semplicemente c'è solo tanta incapacità, impreparazione, improvvisazione, unito ad un pizzico di mancanza di coraggio.
Io amo Riccione e amo i riccionesi, ma come direbbe Mara Maionchi : L'amministrazione di Riccione? per me è no!

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Devis Paganelli è CEO di Are Communication International LTD
Ambasciatore per la Pace e per i Diritti Civili - Accreditato alle Nazioni Unite
Coordinatore degli Ambasciatori Italiani per la Diplomatic Mission Peace and Prosperity
Diplomatico titolare del brand Cavaliere d'Oro - Premio all'eccellenza
Presidente del Coordinamento Italiano Professionisti Moda e Spettacolo
Patron di Sanremo Newtalent ideato con il Maestro Vince Tempera
Presidente di Miss Principessa d'Europa