Tim Allen torna a ricoprire il ruolo di Scott Calvin, o meglio, di Babbo Natale e insieme a lui tornano i vecchi protagonisti dei precedenti movie, ma anche qualche volto nuovo che arricchisce l’atmosfera di magia.
Disney+ si è lanciata in un’operazione nostalgia attraverso una serie sequel della trilogia di movie che dal 1994 al 2006 ha allietato il conto alla rovescia verso la vigilia di Natale, verso uno dei giorni più attesi dell’anno. Solitamente questi progetti finiscono per essere “macchiette” o caricature del prodotto originale, ma non è questo il caso.
Vediamo dunque cosa ci ha colpito e cosa deluso di Nuovo Santa Clause Cercasi.
Trama Nuovo Santa Clause cercasi
Scott Calvin è ormai prossimo a compiere 65 anni e, inizia a rendersi conto di non avere più la forma fisica (ma anche mentale) per reggere la pressione dietro il ruolo di Babbo Natale. Sostenuto dalla sua famiglia, inizia così a cercare un suo sostituto, adatto a ricoprire una carica così importante. I candidati non mancano di certo, ma bisogna trovare il Babbo Natale perfetto per non deludere nessun bambino la notte di Natale, ma anche per degli elfi così esigenti come quelli del Polo Nord. E mentre Charlie ha una nuova vita e non vuole più sostituire suo padre, chi sarà la persona perfetta per questo compito?
Intanto, la famiglia inizia a metabolizzare la notizia e preparare le valigie per quella che sarà una nuova avventura: una vita normale a sud del Polo. Riusciranno i Calvin advert adattarsi alla routine delle persone comuni?
Solid
Come già accennato all’inizio di questo articolo, per far funzionare un’operazione nostalgia bisogna partire dai volti che hanno reso celebre il prodotto originale. Dunque ritroviamo Tim Allen nel suo celebre ruolo, ma torna anche la Signora Claus interpretata da Elizabeth Mitchell; la coppia, al polo Nord ha messo su famiglia: il giovane Buddy (interpretato da Austin Kane) e la sua sorellina minore Sandra (Elizabeth Allen-Dick).
Nel corso degli episodi ci sarà spazio anche per qualche gradito ritorno che però, non ci sembra il caso di rovinarvi spoilerando i nomi.
Recensione
Le tradizioni ai giorni nostri sembrano diventare sempre più difficili da rispettare; il mondo alle nostre spalle corre veloce e molto spesso perdiamo di vista ciò che realmente conta. Da queste basi parte la storia di The Santa Clauses (questo il titolo originale): la mancanza di magia nel mondo.
Il mondo non è più quello di un tempo, i bambini non sognano, sono spesso distratti e con la loro immaginazione che va scemando, anche l’emblema massimo della magia, Babbo Natale, inizia a perdere i suoi poteri. Entra in gioco la stanchezza, una vita sacrificata per il mondo e mai un Natale trascorso con i propri bambini, per rendere felici tutti gli altri nel mondo; così Scott si rende conto che è giunto il momento di passare il testimone e riservare un po’ di tempo ai suoi figli, eternamente in secondo piano.
Pensate sia un compito così facile? Provateci voi a trov
are un uomo disposto a sacrificare tutto ciò che ha per esaudire i desideri degli altri.
Eppure, quando tutto sembra così difficile, qualcuno si trova; qualcuno di inaspettato sembra essere proprio la persona giusta, infatti, già nella sua quotidianità gestisce un’azienda di consegne: la persona perfetta…o forse no.
Sei episodi della durata di circa 30 minuti ciascuno, che pongono l’attenzione sulll’importanza della famiglia, dei propri cari e della magia del Natale, in quella che ci sentiamo di dire “una perfetta operazione nostalgia”.
Chiaramente non ci troviamo di fronte advert un prodotto magistrale o senza nessun “buco”, ma a Natale siamo tutti più buoni e sopratutto se ci riferiamo a quel magico omone vestito di rosso che scende nei nostri camini, una toppa possiamo anche metterla. Non si cerca di rivoluzionare una storia già funzionale di suo, nessuna scelta registica esagerata e anche il Polo Nord è proprio quello che ricordavamo tutti noi dai movie. L’unica cosa che ha trovato modo di espandersi è la “Sala delle palle di neve”, forse perché nel mondo advert oggi siamo molti di più, di conseguenza i nostri ricordi hanno bisogno di molto più spazio rispetto a 20 anni fa. Quello che tenta di fare Jack Burditt, ideatore della serie, è un viaggio nei nostri momenti felici, senza tentare stravolgimenti seriali o innovazione.
Si tratta di un prodotto adatto a tutta la famiglia, e forse è proprio così che bisognerebbe gustarselo (sopratutto ora che gli episodi sono tutti disponibili sulla piattaforma), perché magari lì da soli davanti alla nostra television saremmo più portati a notare le piccolezze che stonano con la narrazione. Nel corso degli episodi ci sono molti rimandi alla trilogia dei primi anni 2000, rievocata con flashback, battute e qualche volto che vi risulterà sicuramente familiare.
Conclusioni
Disney+ con Nuovo Santa Clause Cercasi non punta a sperimentare, ma si affida al personaggio di Scott per ricostruire la magia che è scomparsa in molti di noi e probabilmente sceglie proprio la persona adatta per farlo. Chi meglio di Babbo Natale per tornare a sognare ed emozionarci di fronte alle piccole cose?
Ci sentiamo dunque, di promuovere il nuovo present della piattaforma, perché i bambini dentro di noi hanno avuto modo di tornare a sorridere rievocando la propria infanzia e non c’è nulla di più bello che rendere felice il bambino che è in noi, soprattutto a Natale.
Buon Natale da MovieBlog e credete sempre nella magia, anche quando sembra impossibile.