L'epilazione laser. La cliente insoddisfatta non riceve assistenza


E' l'era della depilazione laser ma è anche l'era dei social network e delle recensioni. Anche un utente insoddisfatto deve poter ricevere adeguata assistenza, ma capita che non sia così.
Capita a D.G. una ragazza che dopo aver usufruito in diversi centri, trattamenti di epilazione laser, si trova ad avere a che fare con un centro di Riccione. Attraverso l'acquisto di un coupon conveniente su Groupon al prezzo di 129 euro per 6 sedute (contro il prezzo di listino evidenziato di 1500 euro), l'ignara cliente in attesa di poter vedere la propria pelle liscia, si ritrova in un vicolo cieco.


Alla prima seduta, la cliente, durante il trattamento, sente dolore alla gamba al passaggio del laser troppo vicino ad un tatuaggio che dopo qualche giorno in un punto preciso, perde colore e pelle.
Alla lamentela della ragazza, che chiede solamente di non procedere ad altri trattamenti, chiedendo la sola restituzione della somma del coupon con il risarcimento di 95 euro per ripristinare il tatuaggio da un tatuatore, si sente negare qualsiasi somma con un secco no.


Essendo un danno sulla pelle di una cliente, questo ricade in un reato di tipo colposo, perseguibile quindi penalmente previa querela dell'interessata che nel caso in questione ha preferito la soluzione bonaria per ora, anche se, a quanto pare, la controparte non ne vuole sapere.

Per l'ennesima volta, si finirà in tribunale per questioni di principio, quando il buon senso avrebbe potuto non solo risolvere tutto con un "le facciamo un paio di massaggi per scusarci del disguido".
Che dire, la palla forse passerà alla procura della Repubblica di Rimini come già accaduto in passato per questioni esattamente identiche (Cass. 13391/2007 rv. 597097 e Cass. 702/2010 rv. 610869; così anche Cass. 17220/2014; v. anche Cass. 6383/2004 rv. 571698).


Per chi volesse tutelarsi da vicende paritetiche, si suggerisce l'assistenza delle associazioni consumatori locali presenti in tutti i territori italiani.